Cresta sud, via Normale
Prima salita: la prima salita nota è di W.A.B Coolidge con le Guide Svizzere Ulrich e Christian Almer, padre e figlio, il 28 agosto 1888. Come testimonia lo stesso Coolidge, la punta era stata raggiunta in precedenza da altri; probabilmente verso la metà dell’Ottocento dai cartografi incaricati alla stesura della “Carta degli Stati Sardi”.
Difficoltà: Escursionisti Esperti, breve tratto di II° (Fix 10 mm e piastrine)
Dislivello in salita: 350 m
Dislivello in discesa: 350 m
Tempo di percorrenza: ore 1.20’
Discesa: per la via di salita ore 1
L’itinerario dal rifugio fino al colle del Coulour del Porco è identico a quello per la vicina Punta Udine e per questo ne è possibile l’abbinamento. La salita dello spuntone finale che sorregge la croce della vetta presenta una breve paretina rocciosa di 3-4 metri superabile con un passaggio di II° (Fix 10 mm e piastrine). Interessante il piccolo bivacco ex militare in legno posto nella sella che precede la cima.
La prima salita nota alla Punta Venezia, al tempo conosciuta come “Guardia del Porco”, risale al 1888 ed è da attribuire al reverendo William Augustus Brevoort Coolidge che, dopo la terza salita al Viso e la prima della parete Nord lungo il canale che oggi porta il suo nome, nel 1890 concluderà la sua lunga e meticolosa esplorazione del Massiccio con la traversata delle Rocce Fourioun dal Colle del Coulour Bianco al Colle delle Traversette.
Questo new-yorkese di nascita e inglese di adozione è, senza dubbio, il più grande divoratore di vette della storia: in venticinque anni di attività realizzò, sempre con la stessa guida Almer, 1700 “prime” sull’intero arco alpino.
Dopo aver seguito l’itinerario che porta al colle del Coulour del Porco (vedere la descrizione per la Punta Udine), volgere a destra e, salendo il largo pendio di pietrame e rocce, seguire la traccia di sentiero (segni gialli) che sale dapprima in diagonale e poi a zig-zag sui pendii di pietrame. Al di sopra della bastionata continuare per il crinale fino a raggiungere una piccola insellatura dove è sistemato il bivacco ex militare. Di qui si sale per una breve spaccatura quasi verticale di 3-4 metri (II°, Fix 10 mm e piastrine) la paretina che costituisce l’ultimo ostacolo prima di toccare la vetta della Punta Venezia.