Skywalker

Dal Colle delle Traversette inizia questo bellissimo itinerario per la Punta Venezia: un chilometro e mezzo di cresta magnificamente ricamata, un profilo costantemente sul filo dei tremila con tre vette ben oltre, un panorama mozzafiato sull’alta valle del Guil e sul vallone delle Traversette, i grandi massicci glaciali degli Ecrins, del Cervino, del Monte Rosa, del Bianco e del Gran Paradiso sullo sfondo, il Bernina all’orizzonte e le grandi pareti Nord e Nord-Ovest del Viso sempre in faccia. Emozioni garantite assolutamente da vivere ! Da qui pare sia passato Annibale per conquistare Roma. Sotto il medesimo colle, dentro il primo traforo delle Alpi e ancor prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America, già transitavano carovane di muli lungo la “via del sale”. Dal medesimo colle, Patrick Berhault è partito in pieno inverno per la sua fantastica impresa solitaria che lo ha portato, dopo un bivacco in parete, in cima al MonViso. Di Berhault ci sono le foto, di Annibale… no ! La prima salita nota alla Punta Venezia, al tempo conosciuta come “Guardia del Porco”, risale al 1888 ed è da attribuire al reverendo William Augustus Brevoort Coolidge che, dopo la terza salita al Viso e la prima della parete Nord lungo il canale che oggi porta il suo nome, nel 1890 concluderà la sua lunga e meticolosa esplorazione del Massiccio con la traversata delle Rocce Fourioun dal Colle del Coulour Bianco al Colle delle Traversette. Questo new-yorkese di nascita e inglese di adozione è, senza dubbio, il più grande divoratore di vette della storia: in venticinque anni di attività realizzò, sempre con la stessa guida Almer, MILLESETTECENTO “prime” sull’intero arco alpino. Un vero e proprio Skywalker.

 

Avvicinamento: dal rifugio Giacoletti (2741 m) si scende verso nord seguendo il sentiero lungo il canalone di detriti e nevai, fino ad un bivio (2500 m, cartelli). Abbandonato il sentiero che scende verso Pian del Re, si prende a sinistra il “Sentiero del Postino” e lo si percorre fino ad incrociare il bivio (2550 m, cartelli) per il Colle delle Traversette. Si segue a sinistra la mulattiera e dopo aver raggiunto la conca del Pian Mait, si affronta una salita a zig-zag e si passa nei pressi della Fonte Ordi (2787 m) e della Caserma delle Traversette: poco dopo, lasciata a destra la traccia per il Passo Luisas e il Monte Meidassa, si continua sul sentiero raggiungendo il bivio per l’ingresso del Buco di Viso. Si prosegue a sinistra per raggiungere in breve il Colle delle Traversette (2950 m). Dislivello in discesa, 240 m. Dislivello in salita, 380 m. Tempo di percorrenza, ore 2.

Autori: la prima salita nota alla Punta Venezia è di W.A.B Coolidge con le Guide Svizzere Ulrich e Christian Almer, padre e figlio, il 28 agosto 1888. Per quanto riguarda le Rocce Fourioun, la prima salita nota è dello stesso W.A.B Coolidge con le Guide Svizzere Ulrich e Christian Almer, padre e figlio, il 27 giugno 1890. Come testimonia lo stesso Coolidge, le due punte erano state raggiunte in precedenza da altri; probabilmente verso la metà dell’Ottocento dai cartografi incaricati alla stesura della “Carta degli Stati Sardi”.

Difficoltà: PD+ 3c max, 3c obbl. Sviluppo 1500 metri.

Tempo di salita: 4 ore

Attrezzatura: Fix 10 mm, piastrine e soste omologate. Portare una serie di nuts, fettucce e longe per le doppie. Attrezzata nell’agosto 2008

Progressione: per procedere in sicurezza su questo tipo di terreno è necessaria una buona dimestichezza con la tecnica di progressione chiamata “a corda tesa” o “in conserva” e un buon affiatamento tra i membri della cordata. Normalmente fino al Colle del Coulour Bianco si procede senza corda, salvo il tratto lungo il camino dell’Aiguille Bleue e la parte finale della discesa al Colle del Coulour Bianco.

Discesa: dalla vetta scendere direttamente al vicino Bivacco e seguire gli ometti e i segnavia gialli della via normale fino al Colle del Coulour del Porco, poi il percorso della Ferrata fino al rifugio, un’ora.

Descrizione: Dal Colle delle Traversette (2950 m) seguire la traccia della via normale, segnalata in giallo, che sale sul dosso spartiacque; raggiunto un piccolo bivacco in legno ormai in rovina, continuare sulla cresta che diventa più affilata e superare una tipica “boîte aux lettres” poi, lungo una cengia sul versante italiano, raggiungere la croce sulla punta principale delle Rocce Fourioun (3153 m). Questa massiccia montagna rocciosa di forma trapezoidale presenta una lunga cresta sommitale sulla quale spiccano tre rilievi principali di cui quello con la croce è il culminante. Continuare lungo la cresta sommitale e superare il secondo rilievo; poco prima del terzo, scendere a destra sul versante francese utilizzando un sistema di cenge e canalini per evitare una doppia di 30 metri lungo lo spigolo che delimita a sud l’ultimo rilievo. Raggiungere la cresta alla base del salto verticale e salire la punta successiva per pietraie e facili saltini; dalla vetta scendere sulle cenge del versante italiano percorse abitualmente dai numerosi stambecchi. Riprendere la cresta che diventa quasi pianeggiante e percorrerla per un lungo tratto camminando sui compatti e poco inclinati lastroni esposti a occidente. Per rocce rotte, salire alla base dell’Aiguille Bleue (3126 m) che si raggiunge superando un camino verticale alto una decina di metri (Fix) affacciato sul vallone delle Traversette. Il toponimo Aiguille Bleue prende probabilmente il nome dal colore blu delle rocce che ne formano la vetta; non compare nella cartografia italiana ma solo in quella francese. Dall’Aiguille Bleue seguire un primo tratto di cresta formata da rocce rotte; quando questa diventa più ripida, piegare leggermente adestra sul versante francese (ometti, tacche di vernice gialla e Fix) e raggiungere, scendendo lungo cenge, canalini e piccoli salti il Colle del Coulour Bianco. Dal Colle del Coulour Bianco (2986 m) procedere “a corda tesa” lungo la Cresta Nord-Ovest della Punta Venezia ed evitare sulla destra un primo spuntone verticale (ometti); ripresa la cresta, seguirne il filo frastagliato fino ad una sosta di calata posta sulla cima di un affilato gendarme. Scendere in doppia all’intaglio (20 m) e superare il torrione successivo con una bella lunghezza di corda (30 m, 3c). Continuare a corda tesa, con qualche tratto anche in leggera discesa, lungo la cresta formata da torrioni, gendarmi e spuntoni. Mantenere il filo frastagliato che fa da confine alle pareti degli opposti versanti per raggiungere infine la croce della Punta Venezia (3095 m).

– I numerosi Fix con piastrine posizionati lungo l’itinerario, oltre a renderlo più sicuro ne evidenziano meglio il percorso.

– Due Fix accoppiati indicano un punto di sosta o l’ancoraggio per una calata in doppia.

Vie di Fuga: in caso di maltempo, l’unica scappatoia consigliata è quella dal Colle del Coulour Bianco; raggiunto l’intaglio è possibile scendere il versante detritico verso il Lago Porcieroles sul lato francese e risalire al Colle del Coulour del Porco per poi rientrare in rifugio, 1 ora e 15’.

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